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Comunità Cristiana

di Siamaggiore, Massama, Nuraxinieddu e Pardu Nou

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Solitamente quando si scherza tra amici e ci si chiede dove si andrà in vacanza quest’anno si fa la battuta che si andrà a Lourdes a chiedere qualche miracolo alla ​Madonna perché di questi tempi è proprio di qualche miracolo che si ha bisogno. Lo si dice scherzando, forse non più di tanto, pensando magari al miracolo di un ​portafoglio un po’ più pieno oppure a qualcosa di più profondo come qualche miracolo per la propria famiglia, per situazioni particolari di lavoro che non c’è o di ​malattia. Che sia con animo scherzoso o con desideri più profondi, oppure ancora come un ritorno dopo tanti anni o la prima visita curiosa, novanta pellegrini dalla ​Sardegna sono partiti alla volta della grotta di Massabielle a Lourdes dall’1 al 5 luglio cogliendo l’invito al pellegrinaggio organizzato dall’OFTAL al quale erano ​presenti diversi malati, anziani, giovani, meno giovani e sacerdoti da diverse diocesi della Sardegna. Penso sia bello condividere il fatto che, con qualunque animo si ​sia andati a Lourdes, si arriva in un modo e si ritorna interiormente diversi: è qualcosa di non facilmente spiegabile a parole, come d’altronde è difficile spiegare ​l’amore o definire perché si crede. Sono stati giorni “di grazia”, cioè giorni in cui ciascuno pensava di andare a trovare la Madonna e invece ha trovato il Figlio: ​penso sia proprio questo il miracolo di Lourdes. Tra rosari, processioni, Sante Messe partecipate da pellegrini provenienti da tutto il mondo, nella semplicità ​disarmante di quella grotta, appare l’Immacolata che interpone tra sé e la piccola Bernadette il semplice segno della croce e sorride. Da quel segno e da quel sorriso ​inizia la storia di milioni di persone che a Lourdes troveranno l’abbraccio della madre del Signore che ci porta da suo Figlio, in particolare quelle persone che il ​mondo a volte dimentica perché troppo impegnato e di fretta mentre a Lourdes il ritmo rallenta dietro i passi più prudenti degli anziani e le ruote delle sedie a rotelle. ​È stata l’occasione per rallentare, per tornare alla fonte del nostro amore e della nostra fede, gli elementi che richiamano l’ordinarietà della vita cristiana ci sono tutti: ​l’acqua, la preghiera, la penitenza, l’Eucarestia e l’amore concreto per i più deboli. È vero, la Madonna è dappertutto, ma da Lourdes arriva un invito vero e proprio, ​che ti rimane nel cuore anche una volta rientrati alla quotidianità e che, con un po’ di sana nostalgia, con la mente ti fa ritornare alla grotta da Aquerò per sorridere ​con lei e vivere, quell’ ordinarietà, trasformati dalla Sua compagnia.

D. Alejandro Garcia

GIUBILEO – ANNO SANTO 2025

A dicembre del 2024 inizierà il Giubileo, l’Anno Santo 2025.

• “Giubileo" è il nome di un anno particolare per gli ebrei e prende il nome dallo strumento utilizzato per indicarne l’inizio; si tratta dello yobel, un corno di montone, il cui suono annunciava l’inizio dell’anno giubilare. Ne ritroviamo una prima idea nella Bibbia: doveva essere convocato ogni 50 anni,
  
• era proposto come l’occasione nella quale ristabilire il corretto rapporto nei confronti di Dio, tra le persone e con la creazione, e comportava la remissione dei debiti, la restituzione dei terreni alienati e il riposo della terra.
  

• Bonifacio VIII, il 24 dicembre 1299 ha indetto il primo Giubileo Cristiano, Anno Santo del 1300, chiamato anche “Anno Santo”, perché è un tempo nel quale si sperimenta che la santità di Dio ci trasforma con la sua misericordia e ci rende santi come Lui è santo e lo fa attraverso la pratica della carità che in questo anno viene richiesto di vivere in maniera ancor più attiva e gioiosa, l’accostarsi ai Sacramenti e la professione di fede in comunione col Sommo Pontefice successore dell’Apostolo Pietro.
  
• La cadenza è cambiata nel tempo: all’inizio era ogni 100 anni; viene ridotta a 50 anni nel 1343 da Clemente VI e a 25 nel 1470 da Paolo II. Vi sono anche momenti ‘straordinari’: per esempio, nel 1933 Pio XI ha voluto ricordare l’anniversario della Redenzione e nel 2015 papa Francesco ha indetto l’Anno della Misericordia.
  

Sia come comunità parrocchiale che, come Diocesi, saremo coinvolti nella preparazione e al Giubileo stesso come pellegrini a Roma. Da questa settimana al termine di tutte le S. Messe ogni giorno faremo la preghiera scritta dal Santo Padre per il Giubileo

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Chiesa di Oristano